La parola “vino” racchiude radici antichissime, seppur siano ancora incerte le sue origini alcuni studiosi la fanno derivare dal sanscrito “venas”, che significa piacevole, altri la collegano alla parola greca “oinos”, altri ancora si rifanno a Cicerone, dal latino “vinum”: “vir”, uomo e “vis”, forza.
La storia del vino infatti, come quella dell’uomo, è segnata da varie tappe fondamentali che affondano le proprie radici molti anni fa.
Una delle prime tracce della presenza di vino si ha a partire dal Paleolitico con il ritrovamento di uva fermentata all’interno di recipienti posti in caverne.
Si fa riferimento anche a una delle citazioni più antiche presente nella Bibbia, in cui la figura di Noè è un chiaro esempio di come le tecniche di coltivazione e vinificazione fossero già conosciute in quell’epoca.
Molti studiosi sono concordi nell’affermare che probabilmente l’origine della vite arrivi direttamente dall’India per poi essersi diffusa in Asia, in Mesopotamia e infine in tutto il Mediterraneo.
Gli stessi Sumeri, rappresentavano la vita umana con una foglia di vite e i loro numerosi bassorilievi, vasi, mosaici e quanto altro raffiguravano scene di vita comune in cui erano in mostra anfore di vino.
Con un piccolo salto avanti giungiamo agli Egizi, dove troviamo numerosi geroglifici che riportano le fasi del processo di produzione del vino.
Dall’Egitto fino alla Grecia è facile ritrovare in gran parte di tutta la mitologia narrazioni di leggende legate al vino.
Dal bacino del Mediterraneo la storia del vino approda poi in Italia e nel resto d’Europa.
I primi popoli italici, Etruschi e Sabini, rimasero affascinati e iniziarono a specializzarsi nelle varie tecniche di coltivazione e vinificazione, trasmettendole poi in tutto il Nord Italia.
Soprattutto grazie agli antichi Romani la coltivazione della vite raggiunse una diffusione enorme.
Successivo a questo periodo di notevole diffusione, si avvicinò un periodo buio nella storia del vino, che bloccò la viticoltura e la sua espansione: il Medioevo.
Le invasioni barbariche causarono ingenti danni alle vigne e all’agricoltura in generale e in Europa a portare avanti la tradizione vinicola rimasero esclusivamente i monaci benedettini e gli ebrei.
Da questo periodo in poi la storia del vino conobbe periodi di grossa competizione con caffè, the, cioccolato; ma è proprio grazie a questi stimoli che i produttori di vino intensificarono la loro ricerca di qualità soprattutto nei metodi di conservazione, dove un grande apporto venne dato dall’introduzione delle bottiglie di vetro sigillate da tappi, con la scoperta del sughero.
Il ventesimo secolo rappresenta il periodo in cui sono state fatte scelte innovative basate sulle nuove tecnologie e tecniche di studio della vite, in Italia un grosso impulso si è avuto a partire dagli anni ’60, con l’introduzione di nuove tecniche riguardo la vinificazione.
Fino ad arrivare ai giorni nostri in cui il vino rappresenta una risorsa territoriale; la produzione di vino è aumentata in quasi tutti i continenti pressapoco del 7%.
L’aumentare della produzione a livello globale include un aumento della qualità che soddisfi l’esigenza dei consumatori sempre più informati a riguardo.
Il vino è un prodotto culturale, sociale, geografico, economico, storico.
La magia del vino sta nel suo essere un prodotto d’elite a livello mondiale.
In un calice di vino, l’infinita bellezza.